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Teoria del cuneo

Teoria del cuneo

Categoria: Meccanica

Periodo Storico: Inizio XX Secolo

Costruttore: Mandica, Napoli

Materiali: Legno, ferro

Dimensioni: Base triangolo 37mm, lato 182mm

Stato di Conservazione: Buono

Funzionante:

Descrizione: Il cuneo è un prisma avente per sezione un triangolo isoscele molto allungato e quindi con un angolo al vertice molto piccolo; nelle applicazioni pratiche esso è formato da due piani inclinati (fianchi) uniti per la base. In esso la resistenza Q è applicata perpendicolarmente ai fianchi AC e AB, mentre la potenza P viene applicata alla testa (BC). L’angolo di apertura 2α del cuneo determina il rapporto tra potenza e resistenza: tanto minore è questo angolo tanto maggiore è la resistenza che può venire equilibrata da una data potenza. Il cuneo è una macchina vantaggiosa (ovvero la potenza applicata è minore della resistenza da vincere) e si utilizza normalmente per causare la separazione di due parti di un corpo. Sfruttano il principio del cuneo tutti gli oggetti che servono per tagliare o penetrare (le lame dei coltelli, le asce, i chiodi ecc.). Ridurre al minimo il rapporto fra la lunghezza della testa e quella dei fianchi, e quindi aumentare il suo vantaggio, significa in pratica, che il tagliente del cuneo deve essere più affilato possibile, cioè l’angolo deve avere valori piccolissimi. Il nostro apparato è composto da un prisma a sezione triangolare in legno che viene introdotto tra due rulli ad assi paralleli che si vogliono separare. Nell’esperienza con il cuneo si applica un peso pari ad F nel cestello sospeso alla carrucola e il cuneo vincerà la resistenza costituita dal peso poggiato sulla parte superiore dell’apparato unita al piatto mobile.

Fonti: A. Ganot, "Trattato elementare di Fisica sperimentale ed applicata", XVII edizione, ed. F. Pagnoni, Milano, 1873.



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